ULTIME NEWS

22.04.23- PROFESSIONE DI AVVOCATO IN ITALIA SI CAMBIA DAL 2024 E AVVOCATO SPAGNA

https://ntplusdiritto.ilsole24ore.com/art/il-ddl--laureati-e-praticanti-due-albi-speciali-i-dipendenti-studio-e-riforma-esame-AEGROIsC

 Con il termine dell'emergenza COVID e con il nuovo Governo alla guida del Paese, l'anno prossimo segnerà una svolta epocale per l'avvocatura italiana, in primis si creerà un nuovo albo di consulenti legali (albo speciale degli ausiliari), una figura mista finora mai sperimentata in Italia, seppure presente in altri paesi extra Ue(Inghilterra e Usa hanno il paralegal) che in altri paesi europei.

Il professionista sarà un consulente legale abilitato che, a quanto parrebbe, non sarebbe abilitato a esercizio della professione nei Tribunali ma sarebbe per esempio utile per svolgere la professione in società di revisione o altre law firm che di fatto fanno solo stragiudiziale, ed in più, potrebbe essere dipendente con busta paga alla scorta del abogado per cuenta ajena spagnolo (sebbene costui pur non avendo clienti propri può andare in giudizio in difesa dei clienti dello studio).

Per ottenimento invece del titolo di avvocato si attuerebbe un sistema di accesso che di fatto è simile a quello dell'accesso a magistratura, pratica di 18 mesi, test preselettivo, uno scritto e successivi 5 orali e deontologia, tra le altre cose è anche pendente un emendamento che chiede che vengano disposte due sessioni annuali, anche se si dà per scontato che suddetto emendamento non verrà approvato per via degli ingenti costi, nonché delle difficoltà che questo potrebbe generare a livello organizzativo.

Si appalesa evidente che il numero degli avvocati in Italia ha raggiunto numeri esorbitanti, la riforma è ovviamente una scusa per bloccare l'accesso alla professione degli aspiranti "principi del foro", dato che, come abbiamo visto negli ultimi anni non solo vi è una "carenza di vocazioni" ma suddetta carenza è altresì dovuta a ragioni endemiche, ovvero, la non più appetibilità della professione forense che ha perso il lustro del passato.

Bisogna ridurre il numero degli avvocati, ce ne sono troppi, si sente non di rado sentire questa frase negli androni dei Tribunali, effettivamente confrontando il numero dei legali abilitati in Italia con quelli di Francia e Spagna il confronto pone a evidenza del commentatore delle gravi criticità.

In Italia a fronte di 240.000 avvocati iscritti a albo (in calo rispetto al 2021), con un reddito medio annuo di 42.000,00 euro, 120.000 dichiarano meno di 19.960,00 euro annui (minimo pensionabile che dà diritto ora con la nuova riforma a euro 700,00 mensili di pensione a 70 anni), di questi 90.000 avvocati dichiarano meno di euro 10.000,00 e tra questi 30.000,00 zero o meno di zero.

In buona sostanza, ci sono iscritti in Italia almeno 100.000 avvocati che non "servono" che non hanno reddito e che esercitano la professione solo come parcheggio in attesa dell'agognato posto fisso di Zaloniana memoria (voglio fare il posto fisso). Queste sopra esposte sono le medie tra uomini e donne, se guardiamo alle sole donne dobbiamo dividere questi numeri quasi per due.

Più che fare un altro albo(consulenti legali), forse sarebbe meglio incentivare i giovani a guardare la professione legale in maniera più adatta allo sviluppo dei tempi, per esempio in Spagna e in Francia c'è ancora tantissimo spazio per esercitare la professione(anche in Grecia e Germania anche se lì ostacolo linguistico è severo) , forse sarebbe il caso di incentivare i giovani a specializzarsi e a guardare oltre confine e a non ingessarsi nel mercato legale classico, che oggi come oggi permette a "uno su dieci" di emergere.

La Francia ha un avvocato ogni 1.100 abitanti, la Spagna uno ogni 800 (i no ejercienties no si considerano), in Italia abbiamo un avvocato ogni 275 abitanti (bambini compresi).

La Spagna tra tutti è il paese che ha un accesso alla professione più snello, dove la lingua si impara in sei mesi e dove, stante il numero enorme di italiani che ci risiedono, svolgere la professione non solo è fonte sicura di reddito ma di sicura crescita professionale, culturale e sociale, ovvero di progresso.

 "Pigliate quei quattro capponi, poveretti! a cui dovevo tirare il collo, per il banchetto di domenica, e portateglieli; perché non bisogna mai andar con le mani vote da que' signori. Raccontategli tutto l'accaduto; e vedrete che vi dirà, su due piedi, di quelle cose che a noi non verrebbero in testa, a pensarci un anno”, cit. A. Manzoni; I promessi sposi. 

A questo torneremo se i giovani non guarderanno alla professione di avvocato come un’opportunità da cogliere fuori dai confini nazionali, l'avvocato, come lo conoscevamo fino a 30 anni fa: "non s'ha da fare ". 

UA-29497271-1